Formazione

L’Autore in una foto del 1964.

L’Autore in una foto del 1964.

Lamberto Ferri Ricchi nasce a Roma nel 1941. Le sue esperienze speleologiche iniziano all’età di otto anni, quando s’inoltra con alcuni amici nei sotterranei della Domus Aurea di Nerone, sotto il Colle Oppio, penetrandovi attraverso i cancelli scardinati dai cittadini che vi trovarono rifugio durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. È il primo manifestarsi di un suo innato desiderio di conoscenza e avventura.

A otto anni inizia a immergersi in mare con maschera, pinne e fucile. A diciotto anni utilizza l’autorespiratore e si rende conto che per catturare le prede più ambite è necessario inoltrarsi in lunghi e tortuosi cunicoli sottomarini. Non appagato dalle immersioni a scopo venatorio, la curiosità lo spinge ad inoltrarsi nelle grotte sottomarine, che incutevano paure ancestrali anche nei subacquei più esperti. Poi è istruttore subacqueo, acquisisce capacità professionali in campo fotografico, compie studi, ricerche e attività che spaziano dalla meccanica all’elettronica, dall’ingegneria alle scienze naturali, dalla storia all’archeologia.

A partire dai primi anni sessanta compie importanti esplorazioni che divulga su pubblicazioni scientifiche, libri e riviste. Frequenta vari circoli speleologici e archeologici dove incontra alcuni giovani che gli chiedono di partecipare alle sue attività. Li istruisce e li addestra formando così un affiatato team di speleologi subacquei che battezza con il neologismo “speleosub”.

I suoi racconti avventurosi trovano spazio sulle riviste più quotate dell’epoca: Mondo Sommerso, Atlante, Scienza e Vita, Archeologia e altre pubblicazioni a diffusione internazionale. Nelle redazioni delle riviste e in occasioni di avvenimenti subacquei incontra e stringe amicizia con noti fotografi e giornalisti. Frequenta gli eventi e le manifestazioni dedicate al mare dove conosce i titolari di alcune industrie subacquee, dai quali ottiene attrezzature professionali per i suoi collaboratori in cambio di pubblicità.

Nel 1965 è ufficiale dell’Aeronautica Militare presso il Reparto Sperimentale Volo. Poi, su incarico dello Stato Maggiore realizza con altri due ufficiali il “Primo Corso per la Sopravvivenza in mare”, nel cui ambito progetta e sperimenta tecniche e attrezzature di soccorso, esegue lanci con le bombole da elicottero e istruisce oltre 100 piloti alle tecniche di sopravvivenza in mare. Nel 1966 consegue la licenza di pilota di aliante, si addestra per la licenza di pilota di aerei a motori e all’uso del paracadute.

Nel 1968 si laurea in scienze geologiche e viene chiamato dal Ministero dei LL.PP. a far parte della Commissione De Marchi per la difesa idrogeologica del territorio nazionale. Poi inizia l’attività di geologo libero professionista allargando le sue competenze al settore dell’ingegneria civile.

Esplorazioni pionieristiche
Le sue esplorazioni speleologiche subacquee sono da annoverare tra quelle pionieristiche. Così pure le immersioni in ambienti termali, nelle profondità lacustri e nei fiumi. Presenta e pubblica i risultati delle sue esperienze e dei suoi studi in ambiti scientifici e divulgativi, con approfondimenti tecnici, didattici e ampia descrizione di ambienti notoriamente pericolosi e scarsamente conosciuti. Mai, però, ha la percezione che i rischi affrontati, per quanto elevati, non siano alla sua portata. Conta sulla sua buona preparazione tecnica, scientifica e sportiva, la graduale presa di coscienza dei pericoli ai quali va incontro, l’ideazione di procedure esplorative innovative e l’impiego di speciali attrezzature che progetta e costruisce. Tutto ciò ha consentito al suo team di evitare qualsiasi incidente. Non sono però mancati, talvolta, alcuni momenti di forte tensione emotiva e di preoccupazione. Mai, però, di smarrimento.

I Santi protettori dei subacquei
In diverse occasioni ha delle intuizioni che lo conducono verso rilevanti traguardi scientifici e, indirettamente, a record mondiali. Preparazione? Impegno? Determinazione? Un po’ di tutto ciò ma forse anche la sensazione di un contributo etereo inspiegabile. Pur non essendo un cattolico praticante, rispetta le tradizioni religiose che fanno parte del suo patrimonio culturale: tra queste ci sono i santi protettori. Che operino veramente, o meno, non è dato a sapere.

Gli fa però piacere pensare che esistano e che forse più di una volta lo abbiano aiutato.

Ricorda che i subacquei hanno, come santo protettore, San Paolo apostolo, proclamato loro patrono dal Papa Paolo VI. Sempre questo Papa elesse a patrono degli speleologi San Benedetto da Norcia. Così è giusto che gli speleosub, per via dei pericoli che affrontano, debbano fruire di una doppia protezione. Oggi sono assai numerosi gli speleosub che operano in tutto il mondo, sia privatamente, sia nelle istituzioni. Chissà, forse un giorno un Papa eleggerà ufficialmente i due Santi a “Protettori degli speleosub”.